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PRODOTTI REGIONALI: La Felciata di Morano Calabro, il "pane degli Angeli"

La felciata (nel dialetto locale “filicèta”) è un formaggio tipico calabrese, originario del comprensorio di Morano Calabro, dalle origini remote e strettamente legato alle tradizioni della pastorizia locale. La felciata prende il nome dalle felci, piante nelle quali viene avvolta e dalle quali assorbe il particolare aroma. Questo prelibato formaggio, fresco e tenero, con superficie liscia, è stato sempre presente sulle tavole dei contadini e delle famiglie nobili del luogo, tanto che si era soliti definirlo col nome di “pane degli Angeli”. Si racconta, inoltre, che gli artigiani del legno usavano barattare con i pastori locali un caratteristico secchiello fatto con legno di gelso (specifico per la felciata) in cambio del gustosissimo formaggio.

La felciata viene prodotta con latte di capra e piccole quantità di latte di pecora nel periodo estivo (tra maggio ed agosto) quando i pascoli nelle incontaminate e verdeggianti montagne del massiccio del Pollino conferiscono al latte il meglio in quanto ad aromi, profumi e sapori. E più precisamente, il latte caprino, addizionato ad una minima percentuale di latte ovino, viene filtrato con le felci e poi riscaldato in apposite caldaie di rame ad una temperatura di circa 34° C.; viene dunque aggiunto il caglio aziendale di capretto o di agnello. 

In attesa della completamento della coagulazione, si provvede a sistemare i rametti migliori delle felci, scegliendo tra quelli di una certa consistenza nella parte superiore della pianta. Dopo circa 40 minuti si procede alla raccolta della cagliata con la cocchiera (attrezzo tipico in legno d’acero) ed al suo trasferimento nei secchielli di legno di gelso (di cui sopra), avendo cura di formare strati omogenei di cagliata e di felci. Attualmente vengono adoperati anche contenitori di vetro, di ceramica o di terracotta.

Per una degustazione ottimale si consiglia la consumazione nella medesima giornata di produzione, quando il formaggio è ancora tenero e caldo. Non facilmente reperibile nei caseifici calabresi.